
Parrot, azienda francese con sede a Parigi fondata nel 1994 da Christine de Tourvel, Jean-Pierre Talvard e Henri Seydoux, produce apparecchi elettronici per il riconoscimento vocale.
Nel corso del tempo si è occupata della produzione di kit vivavoce autoveicolari, con tanto di bluetooth, casse acustiche e persino droni.
Nel 2010 ha infatti iniziato a vendere il primo drone, Parrot AR. Sono del 2024 gli apparecchi mini Bebop, Jumping Sumo e Rolling Spider.
Nel 2015 ha immesso sul mercato Bebop 2, nel 2017 Mambo FPV e infine nel 2018 Anafi.
Sono tutti ottimi prodotti. I velivoli di fascia medio-alta sono indicati per chi ha già esperienza, quindi da chi sa pilotare a distanza, da fotografi, videomaker o chiunque voglia realizzare video di una certa qualità.
I modelli mini e quelli amatoriali sono invece adatti a chi è principiante o vuole semplicemente divertirsi senza grosse pretese.
Nonostante i buoni propositi, l’azienda sta però attraversando una fase sfortunata, con tanto di licenziamenti e calo delle vendite.
Aveva grandi aspettative su Anafi, che infatti è piaciuto molto in Italia sia ad amatori che a professionisti, ma il modello in questione non è riuscito ancora a risollevare l’azienda. La speranza è che nel futuro Anafi continui a vendere, visto che i mercati sono lenti a muoversi.
Per il momento, pare che abbia deciso di smettere di produrre nel mercato consumer, ad accezione del modello Anafi. Non l’ha ancora abbandonato del tutto, ma l’intenzione è proprio questa.
La competizione con il famoso brand DJI è dura da vincere, persino per uno dei grandi del settore come Parrot, che è stato protagonista del mercato per tanti anni. Vedremo come andrà, nel frattempo ci consoliamo con Anafi, un prodotto di tutto rispetto.
Recensioni dei droni della Parrot